Asia e Alice D’Amato sono le gemelle della nazionale di ginnastica artistica. Il loro palmarès farebbe invidia a qualsiasi atleta di 21 anni. A Fanpage.it raccontano la loro carriera e cosa vuol dire essere gemelle entrambe campionesse.
Durante l’allenamento si cercano, si guardano. Ognuna però è impegnata a fare bene il proprio lavoro, che è anche la loro più grande passione. Asia è forte, anzi fortissima, nel volteggio: i suoi salti mettono in dubbio le leggi della fisica. Il punto di forza di Alice invece sono le parallele, “dopotutto in questo attrezzo è campionessa europea in carica”, tiene a precisare l’allenatore Enrico Casella. Asia e Alice D’Amato sono le gemelle della nazionale di ginnastica artistica. Il loro palmarès farebbe invidia a qualsiasi atleta di 21 anni: la loro vita fin da quando avevano 10 anni è a Brescia dove passano ore ore ad allenarsi nel centro d’eccellenza della Brixia di ginnastica artistica. Così Asia e Alice, originarie di Genova, sono diventate campionesse e da qualche anno sono anche atlete delle fiamme oro.
A Fanpage.it hanno raccontato la loro carriera, la loro prima Olimpiadi di Tokyo 2020 tre anni fa (posticipata nel 2021 a causa del Covid) e i sogni degli imminenti Giochi Olimpici di Parigi di quest’estate.
Asia: Sono Asia D’Amato, ho 21 anni e pratico ginnastica artistica. Ho partecipato a tantissime gare, tra cui Europei, Mondiali e Olimpiadi. Ho vinto parecchie medaglie. Quante ne ho vinte?
Alice: A me lo chiedi?
Asia: Ho vinto cinque medaglie agli Europei, gli ultimi nel 2022, un oro alla all around, uno alla squadra e un argento al volteggio. Alle Olimpiadi di Tokyo siamo arrivate quarte con la squadra, a pochissimi punti dal podio. Ho vinto anche due medaglie ai mondiali, di cui un argento e un bronzo.
Alice: Sono Alice D’Amato, ho 21 anni. Nella mia carriera ho vinto un oro a squadre agli Europei junior. Un argento e un oro agli Europei senior di squadra. Sempre agli ultimi europei ho vinto un bronzo, un argento e un oro alle parallele asimmetriche e un bronzo alla all round. Una medaglia di bronzo mondiale con la squadra e un quarto posto alle Olimpiadi”.
Quando è iniziata questa vostra grande passione per la ginnastica artistica?
Alice: Avevamo sei anni. In una delle nostre garette c’erano anche gli allenatori della Brixia che alla fine ci hanno proposto di venire qui a Brescia a fare la selezione. Ci hanno preso e a dieci anni ci siamo trasferite definitivamente. Eravamo piccole, allontanarsi dalla famiglia è stata dura.
Asia: I primi anni andavamo a scuola la mattina e facevamo gli allenamenti il pomeriggio. Dopo la seconda media abbiamo iniziato a frequentare una scuola privata che ci permetteva di fare gli allenamenti la mattina e il pomeriggio e le lezioni a scuola la sera.
Siete andate via di casa giovanissime, il fatto che siete partite entrambe vi ha aiutato?
Asia: Ci ha aiutato tantissimo perché abbiamo sentito meno la lontananza dai genitori. Se avevamo bisogno di qualsiasi cosa
comunque c’eravamo l’una per l’altra.
Alice: Tante volte non c’è neanche bisogno di parlarci. Basta che ci guardiamo negli occhi e riusciamo già a capire la sofferenza o la felicità dell’altra, insomma quello che prova”.
Che rapporto è il vostro?
Asia: Il nostro rapporto è unico, ci siamo sempre aiutate a vicenda. Non ci siamo mai messe l’una contro l’altra.
Alice: Poi litighiamo eh. Ma insieme, soprattutto quando eravamo piccole, ne abbiamo combinate di tutti i colori.
Tipo?
Alice: Abbiamo allagato la casetta dove stavamo all’inizio con le bottiglie d’acqua. Alla fine io sono finita dentro a un cestino.
C’è mai stata, o c’è ancora, competizione tra di voi?
Alice: All’inizio non lo capisci tanto che questo percorso lo stai facendo insieme alla tua gemella. Quando sei più piccola pensi di essere una contro l’altra. Poi però quando cresci capisci veramente che è fondamentale avere l’aiuto della sorella e quanto siamo fortunate a stare sempre insieme.
La competizione c’è sempre perché comunque in gara sei una contro l’altra. Si va in gara per vincere.
Asia: Però la fortuna è che quando vince una è come se vincesse anche l’altra.
Alice: Se lei dovesse vincere, io sarei solo felice. Non provo gelosia, anzi, c’è solo da imparare.
Vi supportate nei momenti difficili?
Alice: Sì ma non sempre è facile. Magari l’altra usa un modo sbagliato per aiutarti: in quel momento tu non capisci che ti sta aiutando e lo sta facendo per il tuo bene. Ma è anche vero che come mi aiuta la mia gemella non mi aiuta nessun altro.
Da gemelle omozigote vi assomigliate tanto, siete uguali anche caratterialmente?
Asia: Alice è un po più fragile. Per questo cerco sempre di sostenerla, di starle vicino. Però ovvio il carattere ce l’ha anche lei. Ci aiutiamo a vicenda e impariamo l’una dall’altra.
Alice: Caratterialmente siamo molto diverse. Lei è una molto più testarda, più forte. Quindi io ho solo da imparare da lei.
Come vi sentite quando vi trovare a gareggiare senza la gemella?
Alice: Mi è capitato di fare gare in cui non c’era Asia perché negli ultimi due anni è stata molto infortunata. Ho sentito la mancanza: con lei in gara è come se avessi una forza in più anche se non te ne rendi conto.
Asia: Chi gareggia poi cerca di dare il meglio anche per l’altra che non c’è. Quindi una doppia responsabilità.
In gara vi guardare a vicenda?
Asia: Mai. Forse per scaramanzia perché tutte le volte che la guardavo cadeva quindi ho detto ‘Basta, inizio a non guardarla più’.
Alice: Io non la guardo non solo per scaramanzia, ma anche perché ho una paura terribile che si faccia male. Come all’Europeo 2022: ero nella palestra di fianco dedicata agli allenamenti. Prima di salire in campo gara mi sono messa davanti al computer a guardarla. Lei stava gareggiando e durante il secondo salto si è fatta male. Mi è venuto subito il panico. Ho pensato ‘Oddio, c’è una finale da fare come faccio, io voglio solo sapere come sta’. La mia preoccupazione era sapere lei.
Stessa cosa è successa alla Coppa del Mondo a Il Cairo l’anno scorso: mi era proprio passata la voglia, poi ho portato a termine anche quella gara. Però il mio pensiero era sempre rivolto a lei.
Cosa è successo Asia all’Europeo del 2022?
Asia: Era stato un Europeo con i fiocchi, la mia prima vincita all around e poi anche di squadra. Stava andando tutto troppo bene e nella finale nel secondo salto al volteggio mi sono fatta male alla caviglia. Sono riuscita a prendere un argento comunque, però in quel momento avrei preferito finire la gara sana.
È stato tosto, perché comunque i mesi passavano e io continuavo ad avere male alla caviglia. Non ho mai smesso di fare terapia
e poi appena ho avuto il via libera dei medici sono ripartita con gli allenamenti. Dopo cinque mesi e mezzo ero già in gara.
Sono rientrata a febbraio e poi alla Coppa del Mondo ad aprile di nuovo mi sono fatta male all’altro ginocchio. Lì mi è proprio caduto il mondo addosso perché finché ti fai male a due anni dalle Olimpiadi puoi recuperare, però l’anno prima è tosto.
Mia sorella mi ha aiutata tantissimo a superare l’infortunio, anche perché, vedendo lei e vedendo le mie compagne, la forza ti viene. A febbraio ho ripreso le gare di Serie A, è andata benissimo! Non posso che andare avanti.
Cosa ti ha dato forza per superare quel momento?
Asia: Nostro padre: è stato sempre un esempio per noi, anche quando ci infortunavamo. Purtroppo è morto nel 2022: è stato difficilissimo quando abbiamo scoperto la sua malattia.
Alice: Il colpo più duro è stato quando abbiamo scoperto del tumore. Era il nostro più grande fan, ci seguiva in tutte le gare. Alla fine il nostro sport ci ha aiutato ad andare avanti: allenarci tutti i giorni ci aiuta.
Avete 21 anni è già tantissimi successi alle spalle. Avete partecipato già a un’Olimpiade, un sogno che si avvera?
Asia: Alle Olimpiadi di Tokyo era un po’ surreale. È sempre stato il nostro sogno da quando eravamo piccole.
Alice: A Tokyo non c’era il pubblico ma chissenefrega, eravamo alle Olimpiadi!
Asia: Poi ovviamente c’è stato un po’ il rammarico del quarto posto, a pochissimi punti dal podio. Avevamo però fatto una gara perfetta ed eravamo contentissime così, ovviamente noi ci vogliamo prendere la rivincita a Parigi.
Ora appunto vi allenate per Parigi 2024…
Alice: Sulle prossime Olimpiadi non mi sento di dire nulla. Cerco solo di dare il massimo, di prendermi un posto in squadra, di guadagnarmelo, sudarmelo e poi quello che sarà sarà. Io devo essere solo contenta e pensare che ce l’ho messa tutta.
Come ultima domanda, la domanda che si fa a tutte le gemelle: vi siete mai scambiate?
Alice: Ci siamo scambiate una volta a scuola per un’interrogazione. L’insegnante ha chiamato una di noi e ci è andata l’altra. Si è subito accorta: lo abbiamo fatto solo per gioco. Per capire cosa sarebbe successo.
Ogni tanto capita che ci confondano ancora adesso, spessissimo quando siamo girate di schiena. Oppure mentre facciamo gli esercizi a testa in giù.